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Una fuga spinta non solo per la sua sopravvivenza, ma anche per quella dei suoi cuccioli. La storia di Matilda, una scrofa gravida, inizia in una fattoria nella contea del Nottinghamshire, nel Regno Unito: l’animale, poco prima di partorire, riesce a scappare da un allevamento di maiali della Wold Farms Breeding Ltd.
Una volta libera, Matilde si rifugia in un bosco e lì dà alla luce i suoi 10 cuccioli. E lì l’ha trovata Anna Aston, una donna che stava facendo una passeggiata con il suo cane. «Ero preoccupata per loro non mi sembrava un posto sicuro. Aveva un anello al naso che le impediva di procurarsi del cibo da sola – racconta Louise Smith, volontaria della Brinsley Animal Rescue, l’associazione a cui la donna si è rivolta e che ha portato cibo alla famigliola di ungulati.
Ma proprio quando sembrava andare tutto per il meglio, si sono presentati gli allevatori per riprendersi tutti gli animali. «Le mamme scrofe sono dotate di un istinto naturale e Matilda è fuggita nei boschi per partorire e mettere al sicuro sé stessa e i suoi cuccioli – spiega l’associazione su Facebook –. Non merita di essere rispedita alla fattoria. È una madre che cerca soltanto di proteggere i suoi piccoli e noi vogliamo aiutarla». A quel punto è stata aperta una raccolta firme che ha raccolto oltre 6mila firme in poco tempo che per fortuna ha aiutato nel sensibilizzare gli allevatori che hanno ritirato la sua richiesta: ora Matilda e i suoi cuccioli, dopo 20 giorni di controlli, verranno trasportati in un rifugio dove potranno vivere liberi la loro nuova vita.
FONTE
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