Negli occhi degli uccelli

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  1. Sweet Lady
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    MILANO - "Una vista da aquila", si dice di chi è in grado di vedere bene anche da molto lontano. In realtà l'ottima capacità visiva non è una peculiarità di questo rapace (che comunque vede fino ad 8 volte meglio di un uomo), ma di tutti gli uccelli: in gara con loro, anche l'Uomo con una vista perfetta perderebbe il confronto. Soprattutto nella capacità di vedere i colori.
    Lo afferma Timothy H. Goldsmith, biologo molecolare alla Yale University in un articolo apparso sul numero di dicembre di le Scienze. Dopo anni di ricerche si è infatti giunti alla conclusione che gli uccelli, così come le tartarughe e alcuni pesci, possiedono 4 tipi di "coni", mentre l'Uomo, come la maggior parte dei mammiferi, ne possiede solo 3.

    I coni sono dei recettori che quando vengono stimolati dalla luce producono un particolare pigmento che dà l'avvio ad una serie di reazioni chimiche e stimolazioni nervose, il cui esito finale è la percezione dei colori da parte del cervello. Esistono i coni L, sensibili alle grandi lunghezze d'onda e che vedono il rosso; i coni M che percepiscono il verde, i coni S responsabili della visione del blu e i coni UV, che Uomo e mammiferi non possiedono e che raccolgono la luce ultravioletta.
    L'evoluzione ha impiegato almeno 300 milioni di anni prima di "inventare" l'occhio, partendo dalle cellule fotosensibili presenti sulla pelle di alcuni animali molto primitivi. I progenitori dei mammiferi, possedevano l'intera gamma di coni, ma la loro storia evolutiva li ha portati dapprima a perderne due (quando furono soprattutto animali notturni e i colori gli servivano a poco), successivamente a riacquistarne un terzo una volta evolutosi in animali prevalentemente diurni.

    "La perdita dei coni, tuttavia, non è stato l'unico elemento a scomparire dall'occhio dei mammiferi. Negli uccelli, infatti, ogni cono ha una microscopica goccia formata da una sostanza oleosa e colorata che non esiste nei mammiferi e che fa aumentare il numero di colori che un uccello è in grado di distinguere", spiega Goldsmith. Tutto ciò porta ad una visione del mondo che è diversa dalla nostra, anche perché la possibilità di osservare l'ultravioletto porta agli oggetti sfumature chiaroscure per noi impossibili da osservare.

    Ma un mondo diverso dal nostro lo vedono anche gli insetti. I loro occhi hanno la capacità di fissare un enorme numero di immagini al secondo: ben 200 contro le 18 dell'uomo. Di conseguenza un movimento che a noi sembra rapido ad un insetto appare assai lento: ecco perché una mosca riesce quasi sempre a sfuggire ai tentativi di ucciderla con un giornale.

    Alcuni pesci hanno una sensibilità visiva ancora diversa perché possiedono recettori per le radiazioni infrarosse, emesse dal corpi che emanano un calore. Insomma, l'evoluzione ha creato modi di osservare il mondo che sembrano appartenere ad esseri alieni: i camaleonti ad esempio, hanno occhi che si muovono indipendentemente l'uno dall'altro; le sogliole hanno due occhi su un solo lato del corpo; la libellula è in grado di osservare a 360°. La conclusione? Agli animali il mondo appare molto più vario di quanto l'Uomo possa anche solo immaginare.


    http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/s...elli-occhi.html
     
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  2. *Stellina92*
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    La curiosità sulle mosche mi è piaciuta tantissimo,ora si spiega perchè ogni volta che mi vengono a punzecchiare io non riesco mai a prenderla! :lol:
    Bella l'informazione sugli uccelli,davvero interessante!!^^
     
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1 replies since 6/7/2009, 12:45   207 views
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